Il Progetto

Il progetto “ Canapa” è incentrato sulle rilevanti opportunità che questa pianta può offrire alle aziende agricole dell’intero territorio regionale pugliese, che intendano utilizzare questa produzione nell’ottica di un miglioramento dello scambio di conoscenze e informazioni e un ulteriore supporto alla crescita economica. A tele scopo, è necessario implementare adeguate capacità imprenditoriali e rafforzare i legami tra settori produttivi e ricerca, con conseguente accrescimento della propensione all’innovazione da parte del tessuto imprenditoriale locale: il progetto mira a fungere da punto di raccordo tra le diverse forze in gioco. Nel secolo scorso l’Italia è stata uno dei principali produttori mondiali di canapa tessile con circa 100mila ettari coltivati e diverse aree vocate a questa coltivazione. Successivamente, la superficie coltivata a canapa si è ridotta drasticamente a pochi ettari. La repentina riduzione è imputabile all’introduzione delle fibre tessili artificiali che hanno man mano sostituito la fibra di canapa. Inoltre, la crescente sensibilità ambientale ha portato alla messa al bando del processo di macerazione in umido necessario alla produzione della fibra di canapa per uso tessile. Tale trend ha interessato gran parte dei paesi industrializzati produttori. La produzione mondiale di canapa si è pertanto concentrata nei paesi asiatici.

Nell’ultimi anni la necessità di diversificare le coltivazioni, le minori restrizioni legislative imposte alla coltivazione di questa specie, verificatesi in seguito all’approvazione della legge nazionale “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, la definizione di nuove agrotecniche e la messa a punto di tecniche sostitutive della macerazione in umido per la separazione della fibra dal canapulo, hanno risvegliato l’interesse degli imprenditori agricoli per questo tipo di coltivazione. Tanto è vero che sul territorio nazionale sono nate e si stanno sviluppando numerose micro filiere che lavorano le diverse parti della pianta di canapa, semi, infiorescenze e fusto, ottenendo interessanti prodotti. Infatti, dai semi si può estrarre un olio particolarmente ricco di omega 3, 6 e 9 che lo rendono un importante integratore alimentare. Sempre dai semi è possibile estrarre delle sostanze lipidiche che rappresentano un importante componente nella produzione di prodotti cosmetici e di saponi. Dopo l’estrazione dei grassi, i panelli esausti che si ottengono possono essere utilizzati in miscela con diversi sfarinati per realizzare vari prodotti: pasta, pane e più in generale diverse tipologie di prodotti da forno. Le infiorescenze, invece, possono essere utilizzate per l’estrazione di cannabinoidi non psicoattivi quali il CBD (cannabidiolo), che può avere diversi ed interessanti impieghi come integratore alimentare, analgesico, antinfiammatorio, antischemico, antidiabetico. Il canapulo (fusto ripulito dalla fibra) può essere utilizzato, opportunamente miscelato con calce, come intonaco nell’ambito delle bioedilizia, per la produzione di teli per pacciamatura, per produzione di carta e cartoni. La fibra corta può essere utilizzata come coibentante termo-acustico, come materiale per imballaggi e addirittura per realizzare alcune componenti delle auto (pannelli, sedili, ecc.). E’ evidente che la canapa ha delle straordinarie potenzialità, alcune delle quali iniziano ad essere espresse (settore agroalimentare e dell’edilizia), mentre altre richiedono degli approfondimenti per poter emergere dal punto di vista commerciale (settore farmaceutico e tessile).